L’EDITORIALE di Maro Bucarelli

26 luglio 2024

Dieci anni di Golf Television significano anche 444 puntate per l’unico programma TV che tutte le settimane porta in chiaro attraverso la piattaforma del digitale terrestre il golf amatoriale italiano nelle case degli italiani. Come ogni anno, ad agosto ci fermiamo per un mese per poi riprendere a settembre con la nuova stagione.
E proprio settembre, finalmente, sarà anche il mese della Ryder Cup, la più prestigiosa manifestazione golfistica al mondo. Il grande evento che solo un “sognatore” come il presidente Chimenti poteva pensare di portare un giorno in Italia.

Beh lui c’è riuscito.

Dal 14 dicembre 2015, il giorno in cui ufficialmente l’Italia si è aggiudicata il diritto di ospitare la Ryder Cup, sono passati la bellezza di 8 anni.
Ci ricordiamo perfettamente e la custodiamo nei nostri archivi l’intervista con il presidente Chimenti quando asseriva euforico che il golf sarebbe esploso nel nostro Paese, parlando di un futuro da 300.000 tesserati. I risultati però, dati alla mano, sono quelli miseri che tutti conosciamo.
Non è colpa sua, ci mancherebbe, anche perché lui rappresenta la punta di una piramide, alla cui base lavorano in tanti.

Si è partiti con la “Road to Rome” investendo molti soldi nel far tirare qualche colpo a dei professionisti di fama internazionale nella Valle dei Templi ad Agrigento (maggio 2017), per poi portarli sul Monte Bianco (settembre 2017). Di questa promozione (unire idealmente i due estremi dell’Italia) se ne sono accorti davvero in pochi, ma soprattutto il ritorno mediatico è stato pressoché nullo rapportato all’investimento.
E poi sono arrivate le piazze italiane, con numeri reali di partecipazione ben distanti da quelli sventolati.
D’altra parte non c’è da sorprendersi: non esiste organizzazione al mondo pronta ad ammettere che il risultato finale è stato ben sotto le aspettative.
Peccato siano stati 8 anni durante i quali sinceramente ci si aspettava molto di più.

Adesso mancano 64 giorni al grande evento e nei circoli italiani, salvo pochissime rare eccezioni, non c’è nessuna traccia, alcun accenno, nemmeno un misero rollup dal costo di 39 euro + IVA per informare che a fine settembre in Italia si giocherà la Ryder Cup.
Tanto i golfisti lo sanno già direte voi. Vero, però ci sono anche tantissimi italiani che invece non lo sanno e tra questi migliaia di non golfisti che soprattutto durante l’estate varcano i cancelli dei molti circoli, che per far quadrare i bilanci ospitano manifestazioni e serate mondane aperte a tutti, soprattutto per l’appunto a chi non ha mai impugnato una mazza da golf. Non ci voleva molto nel pensare a una promozione trasversale (dal costo ridicolo rispetto a quanto speso in altre iniziative) per far conoscere cosa succederà tra circa due mesi.

Che benefici trarrà il golf italiano dalla Ryder Cup?

Di sicuro il turismo ne gioverà per anni, Roma sarà sempre più meta degli appassionati di golf che arriveranno da ogni parte del mondo, così come i circoli della capitale vedranno un incremento di green fee venduti, specialmente durante la settimana, a prezzi ben sopra la media.

Il resto dell’Italia?

Beh, considerato che dei 300.000 tesserati sbandierati a suo tempo non vi è alcuna traccia, come sempre si cercherà di far quadrare i conti con i calendari gare, le serate per eleggere una miss o per proporre eventi a tema.

Noi ci impegneremo come sempre in piena autonomia nel promuovere il golf, proponendo il nostro programma settimanale sulle diverse piattaforme, spiegando ai non golfisti che ci intercettano con il telecomando come il golf faccia bene alla salute e sia accessibile a tutte le tasche, con la possibilità concreta di praticarlo.
Come è successo in questi dieci anni, ci auguriamo di poter scoprire molte altre belle realtà del golf italiano, che non siano solo i circoli blasonati.

Proprio come è già successo in passato, perché perdonateci l’esempio, ma se non era per noi probabilmente in Federazione ancora oggi nessuno sapeva che a Imola esistono 265 tesserati alla Federgolf (circa 25.000 euro di entrate ogni anno per la tessera federale) iscritti all’Imola Golf Zolino, un 9 buche con green in sintetico, che era una vecchia discarica.
Giocare a golf in quell’area restituita al verde, con i palazzi vicini, è divertente e si spende davvero pochissimo. Tra l’altro fino ai 18 anni il costo è di 20 euro + la tessera federale, mentre sotto i 14 anni è completamente gratis, a parte i 20 euro di costo sempre per la tessera federale.
Questa è una bella promozione per far crescere il golf in Italia.
Ci è voluto un anno per far si che qualcuno della Federazione, dopo le nostre prime esortazioni a farlo, mettesse finalmente piede nel loro circolo, gratificandoli di una visita. D’altra parte, purtroppo, non c’è troppo da stupirsi.
Come dimenticare il presidente Chimenti nel giorno della conferenza stampa di presentazione del 77° Open d’Italia allo Chervò Golf San Vigilio, quando si dichiarò stupito per la bellezza dell’imponente struttura golfistica creata da Pietro Apicella, ammettendo di non conoscerla affatto. Peccato che su quelle 27 buche da golf, oltre alle 9 executive, e lo splendido resort composto da suite, camere, appartamenti, piscine, Spa e molto altro ancora, migliaia di golfisti, stranieri e non, da anni la frequentavano con grande soddisfazione. E continuano a farlo. Strano non ne fosse a conoscenza.
Ah già, ma per il golf italiano c’è la Ryder Cup…
Buone vacanze a tutti, ci rivediamo a settembre.

EDITORIALE