L’Editoriale di Marco Bucarelli
01 luglio 2024
Finalmente un Open d’Italia all’altezza, che ha fatto ritornare il sorriso agli appassionati di golf e a molti addetti ai lavori. In primis quelli presenti al Villaggio Commerciale: a differenza delle ultime edizioni romane almeno non hanno passato il tempo a girare i pollici.
PUBBLICO.
Una buona affluenza già dal giovedì, con un allestimento degno dell’evento, anche se sul green della 18, anziché una tribuna per il pubblico, svettava il Villaggio Ospitalità riservato a pochi eletti. Tra l’altro, piuttosto rumorosi e poco disciplinati nello scambiarsi saluti e abbracci quando a dieci metri di distanza c’erano giocatori impegnati a chiudere la buca oppure sul tee della 10 a tirare il loro driver.
ORGOGLIO MORA
E proprio sul tee della 10, nelle vesti di starter ufficiale, la presenza di Vincenzo Mora, “Vincio” per chi bazzica da anni i percorsi italiani, dove lo si incontra spesso ad arbitrare. Un po’ emozionato nei primi minuti di questo Open, ma poi perfettamente calato nel ruolo: professionale ed elegante, con la voce ferma. Un giusto riconoscimento al suo grande lavoro svolto in tutti questi anni.
MEDIA CENTER
Perfettamente organizzato e senza alcuna sbavatura a livello di supporto: parcheggio ultra comodo, con servizio car navetta sempre disponibile per accompagnare gli addetti ai lavori in prossimità del percorso di gioco. Tra l’altro, teatro per due giornate della consegna di premi speciali: la “Pallina d’oro” assegnata meritatamente dall’Associazione Italiana Giornalisti Golfisti a un emozionato Roberto Zappa e il giorno successivo i riconoscimenti “Impegnati nel verde. Peccato il palco… se solo si fosse allestito tenendo il fronte tavolo più basso, sicuramente le immagini avrebbero reso molto più visibili gli intervenuti.
PARENTESI ELEZIONI FEDERALI
Più che una parentesi per diversi si è trattato di un Open da “caccia al voto” a tempo pieno. Per quattro giorni i fedelissimi di Franco Chimenti non hanno perso occasione per raccomandare ai presidenti intervenuti di dare a settembre il loro voto all’attuale presidente. Insomma, un pieno clima da campagna elettorale, arricchito sabato anche dalla presenza di Ivan Rota, “Il mio antagonista” come lo ha definito Chimenti.
DAI TESSERATI AI COSTI I CONTI NON TORNANO
Spesso quando si sente parlare di numeri si resta esterefatti. I 300.000 tesserati per l’effetto Ryder, poi ridotti a 130.000, ma purtroppo sempre ampiamente sotto i 100.000, che forse aumenteranno per l’effetto “tessere omaggio” rilasciate nelle scuole oppure per l’inclusione del footgolf alla Federazione. Adesso scopriamo altri numeri sbalorditivi. Prima della consegna dei premi “Impegnati nel verde”, rivolgendosi al pubblico presente e ai diversi presidenti intervenuti, Chimenti ha confermato che le elezioni questa volta si terranno a Roma: “anziché spendere come in passato 200.000 euro per farle a Milano, non costeranno nulla in quanto saremo ospiti del Coni e non dovremo trasferire tutti i nostri dipendenti e il materiale per gli allestimenti”. Non ci si è sbagliati forse quasi di uno zero nel valutare gli eventuali costi? E’ pur vero che lo stato maggiore della Federgolf, non sappiamo quante persone fossero, ma di sicuro non erano poche, durante questo Open era alloggiato al Hotel Palace di Milano Marittima, il 5 stelle lusso del gruppo Batani, e quindi solitamente non si fanno mancare nulla nelle loro trasferte, però pur volendo calcolare una media per eccesso di 400 euro a notte a Milano per 20 persone (?) e per 2 notti (d’accordo cene escluse), i conti son presto fatti e non crediamo che per le elezioni si debba ricorrere a un palco da concerti. Poi, il costo di una sala Meeting per un buon 4 stelle a pochi passi da Milano, così che non si debba litigare con il traffico della metropoli, non è proibitivo. Al di là di questo, però, ci sembra curioso come ancora una volta non sia la Federgolf a essere vicina ai circoli e a chi dovrà (o vorrà) andare a votare, bensì saranno proprio gli elettori (il 73% del golf italiano è al nord) a doversi trasferire a Roma, investendo tempo e molto denaro. A meno che non si voglia incentivare il voto per delega.
FUTURO
In attesa di conoscere le voci del bilancio federale relativo al 2023, l’immagine più bella che abbiamo visto all’Open è quella di un bambino di 4 anni nello spazio US KIDS: swing sciolto e pallina in volo a debita distanza. Era la prima volta che prendeva in mano l’attrezzatura.
Buon golf a tutti.