L’Editoriale di Marco Bucarelli

28 agosto 2024

Finito nell’album dei ricordi il caldo mese di agosto, anche se quest’anno per molti addetti ai lavori c’è stato ben poco tempo da dedicare alle vacanze, riprende a pieno ritmo su molti fronti l’attività del golf italiano. Per quanto ci riguarda, Golf Television da settimana prossima darà vita alla sua undicesima stagione televisiva, sempre in chiaro sul digitale terrestre, ma anche sul nostro canale YouTube, in attesa di altre grandi novità che invece saranno annunciate entro la fine dell’anno; mentre Il nostro circuito Domina Golf Television in Tour nelle prossime settimane di settembre vivrà le sue ultime tre tappe, prima dell’evento conclusivo di fine novembre a Sharm El Sheikh.

ELEZIONI FEDERGOLF Le attenzioni maggiori saranno però rivolte alle prossime elezioni federali, in programma a Roma il prossimo 16 settembre. Un appuntamento, questo, che almeno sulla carta determinerà il futuro del golf italiano per i prossimi quattro anni. E qui, sull’argomento, c’è ancora molto da dire. Ma andiamo con ordine.

MINACCE E PRESSIONI Esaurita l’ondata di minacce e forti pressioni esercitate incredibilmente nei confronti di alcuni candidati e sottoscrittori di candidature, messe in atto anche da persone che dovrebbero invece solo lavorare per il bene del golf italiano, sembra che l’avvicinamento al 16 settembre possa finalmente procedere, evitando il serio rischio di vedere presentate denunce e querele agli uffici delle Forze dell’Ordine, se non addirittura in Procura, che finirebbero con il vedere il golf italiano sbattuto in prima pagina per atteggiamenti poco edificanti. E su questa brutta parentesi, sembra che qualcuno, scusandosi per gli accaduti, abbia definito gli autori di queste pressioni dei “cretini”, anche se non è mai piacevole per un imprenditore, che ogni anno investe di tasca propria svariati milioni, sentirsi investito da certi attacchi.

CANDIDATI E PROGRAMMI Come è noto, questa volta, dopo 22 anni i candidati alla presidenza saranno due.

Ivan Rota, che aveva già presentato lo scorso aprile una prima nutrita bozza del suo programma, adesso con l’integrazione di diversi suggerimenti proposti da tanti addetti ai lavori, compresa Golf Impresa, domenica prossima invierà ufficialmente al mondo del golf il programma definitivo.

Dall’altra, l’attuale presidente Franco Chimenti che, senza presentare un programma vero e proprio, ha fatto la sua campagna elettorale attraverso diversi incontri collettivi organizzati in particolare dai presidenti dei Comitati Regionali (opportunità negata invece a Ivan Rota che ne aveva fatto richiesta ufficiale), ma anche tramite numerosi incontri diretti, come quelli di inizio luglio in Lombardia.

La motivazione principale, che ha accompagnato la sua richiesta di voto, è quella di volersi candidare a metà 2025 (cioè pochi mesi dopo), alla presidenza del Coni. Ammesso poi che lo sport italiano, dove ogni giorno s’intrecciano giochi di potere anche politici, decida di affidargli questa importantissima carica che lo vedrebbe presidente del Coni fino all’età di 90 anni.

Insomma, da una parte una campagna elettorale come quella di Ivan Rota condotta, come è giusto, a proprie spese, macinando chilometri; dall’altra, non sappiamo quanto formalmente giusto, utilizzando strutture, personale e collaboratori della Federgolf a libro paga.

BILANCIO FEDERGOLF 2023 E TRASPARENZA Diventata ormai prassi che il bilancio Federgolf venga approvato dalla Giunta Nazionale del Coni nell’autunno dell’anno successivo, sarebbe stato interessante e legittimo per Presidenti di circolo chiamati al voto e candidati conoscere nel dettaglio analitico i numeri del bilancio consuntivo 2023, prima delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Federale.

A quanto ci risulta, il candidato Ivan Rota in tal senso lo scorso 20 agosto (tramite pec) ha inviato una richiesta ufficiale che a oggi però non ha avuto ancora alcuna risposta.

COSA PUÒ SUCCEDERE IL 16 SETTEMBRE Rispetto al passato le regole da pochi mesi sono cambiate in modo radicale.

Per essere rieletto Chimenti dovrà ottenere i 2/3 (66,67%) dei voti espressi dai presenti all’Assemblea elettiva di Roma, comprese le deleghe la cui “caccia” è già iniziata da mesi, ancor prima della convocazione dell’Assemblea, mentre stando appunto alle nuove normative Ivan Rota dovrà conquistare invece il 50% + 1 voto.

Se questo non avvenisse ci sarà l’obbligo di indire nuove elezioni entro il termine massimo del 15 marzo 2025, data ultima per tutte le Federazioni per procedere al rinnovo delle cariche in vista poi delle successive elezioni del Coni e chiaramente non si procederebbe nemmeno con l’elezione dei consiglieri. In pratica, significherebbe ricominciare tutto da capo, avviando un nuovo iter, e sicuramente si presenterebbero nuovi candidati per la presidenza e il consiglio federale.

Quindi se nessuna delle due condizioni esposte prima (Chimenti 66,67% oppure Rota 50%+1 voto) fosse raggiunta?

A questo punto la Federgolf, non verrebbe commissariata in attesa di nuove elezioni (come forse sarebbe stato più logico), ma si avrebbe un presidente (Chimenti) che pur avendo perso ogni diritto a ricandidarsi in futuro resterebbe però per altri sei mesi al comando della Federazione. Insomma, tutti a casa senza un nulla di fatto, dopo essere stati convocati a Roma da Chimenti con la motivazione di un risparmio di 200.000 euro.

Resta solo da augurarsi che le tante voci che stanno circolando con insistenza in questi ultimi giorni non siano vere: votare scheda bianca per sottrarre voti allo sfidante.

In tutte le gare c’è chi vince e chi perde, ma partire con il presupposto di rimandare di sei mesi le elezioni, vedendo poi in lista nuovi candidati, significherebbe ulteriori spese organizzative e per chi deve andare a votare altro tempo e denaro gettato al vento.

Insomma, un vero e proprio harakiri per il golf italiano, di cui non si sente certo il bisogno.

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