L’Editoriale di Marco Bucarelli
05 settembre 2023
Lo scriviamo adesso, e con molta amarezza, proprio perché amiamo il golf e non siamo ipocriti nel voler sempre dire “va tutto bene”.
Dopo 8 anni dall’assegnazione della Ryder Cup all’Italia, un “capolavoro” personale voluto da Franco Chimenti, non si è vista purtroppo nessuna traccia evidente di crescita e benessere per il golf italiano.
Dei tanto sbandierati 300.000 tesserati nemmeno l’ombra, ma nemmeno dei 130.000 dichiarati poi nel 2018, quando si trattò di aumentare la tessera federale da 75 a 100 euro per portare risorse economiche al progetto Ryder.
Di ritorno mediatico meglio non parlarne: qualche sporadico articolo, poche righe nelle “brevi”, al contrario delle tante pagine polemiche pubblicate per contestare come milioni di euro siano stati elargiti in grande quantità dal governo per finanziare questo evento.
Non parliamo poi di marketing e promozione perché ancora oggi, a pochi giorni dal grande evento, nel 99% dei circoli italiani non esiste alcuna immagine o riferimento alla Ryder Cup.
Il lato sportivo? Nessun italiano in campo, ma francamente risultati alla mano non poteva essere diversamente. Quel che però a nostro avviso rappresenta un’ingiustizia nei confronti del golf italiano, considerato soprattutto che si giocherà in Italia, è il non aver assegnato uno dei cinque posti da vice capitano a un’icona come Costantino Rocca, che al di là delle sue indiscusse capacità tecniche rappresenta ancora oggi una delle pochissime immagini promozionali per la crescita del golf in Italia.
Provate a chiedere a cento non golfisti se conoscono il nome di qualche giocatore… quasi tutti vi diranno Tiger Woods, ma molti risponderanno Costantino Rocca.
I benefici post Ryder Cup?
Beh, di sicuro il valore del Marco Simone è volato alle stelle rispetto al 2015, peccato non sia un campo pubblico. E poi tutti a sottolineare come ne gioverà il turismo, anche se crediamo che a medio e lungo termine sorrideranno solo albergatori e ristoratori di Roma; così come per i circoli al di fuori dell’area romana sarà difficile, se non impossibile, prevedere un incremento di risorse e green fee grazie alla Ryder Cup.
Spiace dirlo, però ci auguriamo che il 2 ottobre arrivi alla svelta. Finalmente la Ryder passerà agli archivi e chi di dovere, forse, si occuperà principalmente di far crescere il golf in Italia.